L’interesse del progetto integrato è quello di portare all’interno della struttura detentiva risorse scientifiche, psicologiche e giuridico-sociali per lavorare sulla sofferenza psichica, specificatamente legata al rischio suicidario e autolesivo degli individui cosiddetti “Nuovi Giunti” e alle specificità della popolazione detenuta transgender, e fare in modo che la persona ristretta possa essere aiutata a recuperare risorse e abilità per un rientro funzionale in società. Ciò è ancor più rilevante considerando l’impatto che stigma e pregiudizio hanno per le persone detenute, soprattutto, alla rimessa in libertà, che rischia di essere amplificato per coloro transgender, già esposti a marginalizzazione e isolamento sociale. All’interno delle attività proposte, il focus viene spostato dal reato alla centralità della persona