“Reductionist” Conceptions of Substantial Change in Scholastic Aristotelian Natural Philosophy (ca. 1250-ca.1350)
Progetto Il progetto si occupa delle concezioni “riduzioniste” del cambiamento sostanziale nella filosofia naturale aristotelica scolastica (ca. 1250-ca. 1350). Nella filosofia naturale di Aristotele (e nella sua ricezione tardoantica e medievale) il cambiamento sostanziale di solito si distingue come
un'eccezione. Mentre tutti gli altri tipi di cambiamento sono processi continui, il cambiamento sostanziale è un cambiamento discreto e istantaneo, in cui una
forma sostanziale indivisibile viene improvvisamente corrotta e un'altra forma sostanziale indivisibile viene improvvisamente generata al suo posto.
Tuttavia, durante il Medioevo latino lo status privilegiato del cambiamento sostanziale fu ripetutamente attaccato, secondo due principali
concezioni “riduzioniste” che lo trasformarono in un processo continuo. La prima, già presente in Ruggero Bacone (ca. 1214/1220-1292) si basa sull'idea che le forme sostanziali (molto simili alle forme accidentali) possiedono gradi intensivi attraverso i quali
devono passare prima che il cambiamento sostanziale possa essere completato. Il secondo, sviluppato in particolar modo da commentatori del XIV secolo
come Giovanni Buridano (ca. 1300-ca. 1360) e Alberto di Sassonia (ca. 1320-1390) si basa invece sull'idea che le forme sostanziali siano
entità spazialmente estese con parti co-localizzate con le parti di materia che informano. In questo senso, mentre ogni parte di una forma sostanziale
viene corrotta istantaneamente e sostituita istantaneamente dalla parte di un'altra forma sostanziale, la generazione e la corruzione
di forme sostanziali come interi avvengono parte dopo parte in un intervallo di tempo esteso. Mentre alcuni aspetti di questo dibattito sono stati
notati nella letteratura secondaria, non ne è mai stato fornito un resoconto approfondito e unificato. L'obiettivo del progetto è esattamente quello di
colmare questa lacuna, esaminando in dettaglio in particolar modo tutti i commentari latini esistenti di "Physics" e "De generatione" risalenti a circa il 1250 e il 1350 circa, sia modificati che non modificati. Ciò arricchirà significativamente la nostra comprensione della filosofia naturale aristotelica scolastica.