L’innovazione tecnologica e agronomica nel settore agricolo sta rivoluzionando le pratiche di gestione delle colture. Un elemento chiave è la gestione idrica, che prevede l'uso di sensori per monitorare l'umidità del suolo e l'accrescimento dei frutti. Questo sistema consente di ottimizzare l’irrigazione, garantendo un uso efficiente dell’acqua e migliorando la qualità e la resa dei raccolti. Parametri come la Capacità di Campo (CIC) e il Punto di Appassimento (PA) sono fondamentali per determinare la quantità di acqua disponibile e facilmente assorbibile dalle piante, riducendo così i rischi di sovra o sotto-irrigazione, che possono provocare stress idrico e favorire l’insorgenza di patologie.
L'inerbimento controllato sottofila rappresenta una strategia di gestione del suolo particolarmente efficace. L’uso di specie vegetali selezionate (cover crops) viene comparato a tecniche meccaniche e chimiche tradizionali. Questa pratica offre benefici significativi, tra cui una maggiore stabilità del suolo, una riduzione degli interventi di sfalcio e un uso ridotto di erbicidi chimici. Tali vantaggi non solo migliorano la qualità del suolo, ma promuovono anche la biodiversità e la sostenibilità ambientale. Per favorire la diffusione di queste pratiche, sono organizzati seminari, open day e webinar, volti a mostrare i risultati ottenuti sul campo in condizioni reali.
La difesa fitosanitaria, in particolare la lotta contro la ticchiolatura del melo causata dal patogeno Venturia inaequalis, è un altro argomento di grande importanza. Sono state confrontate diverse strategie di difesa tra aziende biologiche e integrate, con l’obiettivo di ridurre l’uso di fitofarmaci grazie all’impiego di varietà resistenti. Questo approccio non solo limita i trattamenti chimici, ma migliora anche la resilienza delle piante contro i parassiti e le malattie. L’uso di biostimolanti e agenti di lotta biologica è in crescita, offrendo alle colture una maggiore resistenza agli stress abiotici e biotici.
Tecnologie avanzate di sensoristica e modellistica previsionale sono sempre più utilizzate nella gestione delle malattie e dei parassiti delle colture. Ad esempio, l’uso di reti di sensori meteorologici permette di monitorare le condizioni ambientali e di prevedere la comparsa di parassiti come la Carpocapsa delle pomacee e malattie come la ticchiolatura del melo. Questi strumenti migliorano la precisione e la tempistica dei trattamenti fitosanitari, contribuendo a un approccio più sostenibile nella difesa delle colture. Tuttavia, l’adozione su vasta scala di modelli predittivi è ancora limitata e richiede ulteriori sforzi di divulgazione attraverso workshop e dimostrazioni pratiche.
Un’importante innovazione nelle tecniche di coltivazione è rappresentata dal sistema Guyot per il melo, che offre un’alternativa efficace rispetto ai sistemi tradizionali. Il Guyot permette di ridurre le distanze tra i filari, ottimizzare la gestione del frutteto e migliorare la qualità dei frutti, riducendo al contempo i costi di produzione. Il sistema è particolarmente adatto per la meccanizzazione delle operazioni colturali e consente un risparmio di manodopera.
Nella gestione dei frutteti e degli orti, la sostenibilità rimane un tema centrale. L’introduzione di varietà vegetali resistenti, tecnologie di precisione e pratiche agronomiche innovative ha il potenziale di ridurre l’uso di agrofarmaci e risorse idriche, migliorando al contempo la produttività. La crescente attenzione verso il rispetto dell’ambiente e la riduzione dell’impatto ecologico delle attività agricole spinge verso un uso sempre più diffuso di pratiche sostenibili. Oltre ai benefici ambientali, questi approcci offrono anche un vantaggio economico, riducendo i costi operativi e migliorando l’efficienza produttiva.
Un ulteriore sviluppo è legato alla coltivazione di specie orticole che rispondono