How does the brain deal with stimuli of opposite emotional content? Understanding the role of hypothalamic histaminergic neurons and their interplay with the basolateral amygdala and the auditory cortex in processing appetitive and aversive stimuli; “finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU”
Progetto La memoria emotiva determina l'unicità della storia personale ed èAttraverso lo sviluppo di un quadro sperimentale altamente coerente e l'implementazione di un approccio multi-metodologico, decisiva affinché gli individui sopravvivano e prosperino. Durante un esperienza emotiva, stimoli sensoriali, come odori, suoni e colori, acquistano un valore incentivo o avversivo attraverso la loro associazione con ricompense o punizioni, un processo chiamato apprendimento emotivo. Recenti studi sui mammiferi hanno rivelato l'esistenza di neuroni che codificano specificamente per il contenuto emotivo (piacevole o sgradevole) di un'esperienza. Questi neuroni sono presenti in strutture sottocorticali (ad esempio, amigdala e nucleo accumbens) e corticali (cortecce sensoriali e associative). Questi siti sono altamente interconnessi con l'ipotalamo, una struttura diencefalica che svolge un ruolo chiave nelle esperienze appetitive e avversive. Nel nucleo tuberomamillare dell'ipotalamo posteriore, i neuroni producono istamina (HA) e proiettano in molte aree cerebrali, regolando una costellazione di funzioni cerebrali, inclusa l'elaborazione dell'appetito, di stimoli avversivi e la formazione di ricordi emotivi a lungo termine. Tuttavia, tutt'ora no si ha ancora una chiara comprensione del ruolo dei neuroni HA nei processi emotivi.
Tramite un approccio multidisciplinare, questa ricerca mira a una chiara comprensione di alcuni dei meccanismi che conferiscono valore emotivo agli stimoli sensoriali. Studieremo se e come i neuroni HA ipotalamici processano stimoli di valenza emotiva opposta (piacevole vs. spiacevole) (Obiettivo 1). Quindi, studieremo il ruolo di questi HA neuroni nella formazione delle memorie appetitive e avversive (Obiettivo 2). Infine, analizzeremo se e come questi HA neuroni influenzano i processi neurali all'interno dell'amigdala e della corteccia uditiva per formare e immagazzinare ricordi emotivi a lungo termine (Obiettivo 3).
Per affrontare questi problemi, utilizzeremo un approccio multidisciplinare costituito da una combinazione di tecniche di analisi comportamentale, optogenetica in vivo, manipolazioni farmacologiche, biologia molecolare ex vivo e analisi confocali, rese possibili dall'interazione tra le due unità di ricerca. La compromissione dei processi emotivi e della memoria può innescare risposte disadattive che sono sintomi chiave di disturbi psichiatrici, come ansia generalizzata, disturbo ossessivo-compulsivo e disturbo da stress post-traumatico. In questo ambito, il nostro studio potrebbe fornire nuovi spunti per il trattamento clinico di tali disturbi.