Il degrado della biodiversità del suolo rappresenta una problematica rilevante per l’agricoltura e la sicurezza alimentare, anche in Piemonte, dove colture arbustive (es.. piccoli frutti) ed estensive (es. frumento) giocano un ruolo centrale. I suoli, impoveriti da pratiche intensive, soffrono di una ridotta capacità di sostenere la vita microbica e fornire nutrienti essenziali, limitando la tolleranza delle colture agli stress ambientali. L’uso di biostimolanti rappresenta una strategia innovativa e sostenibile per migliorare la fertilità del suolo e la salute delle piante, favorendo l’equilibrio degli ecosistemi microbici e potenziando la capacità adattativa delle colture, soprattutto in un contesto di cambiamenti climatici sempre più evidenti. Tuttavia, la ricerca si è spesso focalizzata sugli effetti diretti dei biostimolanti sulle piante, trascurando il ruolo chiave del suolo, della sua comunità e delle interazioni ecofisiologiche. Questo progetto mira a colmare queste lacune, dimostrando attraverso la sperimentazione attiva sul campo come sia possibile una modellizzazione ecologica in Piemonte, limitando l'uso di prodotti di sintesi e implementando l’uso di prodotti più sostenibili (biostimolanti) nelle pratiche agricole per colture cardine dell'agricoltura piemontese. La condivisione di tali pratiche basate su evidenze scientifiche con le parti interessate del territorio aiuterà il dialogo tra Università, imprese, cooperative e lavoratori di settore, verso la promozione di pratiche sostenibili e soluzioni innovative in linea con gli obiettivi dell'Agenda 2030.
L’obiettivo generale del progetto è dimostrare come l'applicazione dei biostimolanti sia capace di migliorare la salute del suolo e la resilienza delle colture. Ciò promuoverà l’utilizzo di pratiche agricole sostenibili coinvolgendo attivamente la comunità agricola e i cittadini, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) dell’Agenda 2030. Gli obiettivi del progetto coincidono sia con le linee di ricerca dei ricercatori universitari che delle imprese coinvolte nella proposta progettuale. Questi includono:
i) ripristinare l'uso sostenibile degli ecosistemi terrestri, arrestando e invertendo il degrado del suolo a causa della perdita di biodiversità (SDG 15.3 e 15.5);
ii) migliorare la resilienza delle colture agli stress (SDG 13.1), aumentando l’efficienza di uso dei nutrienti e/o rafforzare la capacità adattativa;
iii) Ridurre l’uso di fertilizzanti chimici (SDG 12.4), promuovendo alternative sostenibili ed economiche per gli agricoltori che sono ricavate da scarti agro-industriali (biostimolanti) (SDG 12.5);
iv) Diffondere la conoscenza e sensibilizzare (SDG 13.3 e SDG 4.7) agli agricoltori, cooperative e cittadini in attività formative sulla gestione sostenibile del suolo;
v) Promuovere un approccio partecipativo e inclusivo, rafforzando la collaborazione tra università, imprese e agricoltori per il trasferimento di conoscenze e innovazione (SDG 17.16 e 17.17)
vi) Contribuire alla sicurezza alimentare e all’agricoltura sostenibile (SDG 2.4), favorendo pratiche sostenibile che aumentino la produzione agricola e la sicurezza alimentare.