DIGIMPACT - IL PIANO NAZIONALE DELLA DIGITALIZZAZIONE DEL SETTORE CULTURALE. IMPATTI ECONOMICI della POLICY L'obiettivo della ricerca è analizzare le ricadute economiche strategiche e di innovazione delle politiche di digitalizzazione in ambito culturale. Il Piano Nazionale di Digitalizzazione (PND) definisce una policy che produrrà cambiamenti nell’ecosistema attuale. A livello micro, nella creazione di eventuali costi o ritorni economici per gli attori coinvolti nonchè nella nascita di nuovi attori. A livello macro, ridefinendo assetti esistenti e partecipando a dar vita a future filiere. Nel dettaglio il progetto indirizzerà l’analisi su un’area specifica del PDN correlata ai tre processi che i luoghi della cultura possono mettere a disposizione degli utenti grazie alla digitalizzazione del loro patrimonio: Processo 1:contenuti digitali per la consultazione e la navigazione. Processo 2: contenuti digitali per creare nuovi e ulteriori contenuti. Processo 3:contenuti digitali, rielaborati con un valore aggiunto, per finalità espositive, educative, editoriali e commerciali. L’obiettivo generale della ricerca sarà realizzato attraverso un approccio a cerchi concentrici che possa dare non solo risultati immediati, ma evidenziare metodologia e approccio da estendere alle analisi successive. Partendo dalla individuazione dei contenuti maggiormente strategici e rilevanti del processo 1, i contenuti digitali attualmente disponibili verranno categorizzati per macroaree, all’interno delle quali saranno identificate due sottocategorie: a) contenuti digitali per creare nuovi e ulteriori contenuti b) contenuti, che rielaborati, potranno essere utili per finalità espositive, educative e commerciali. Le prime macroaree così definite saranno analizzate prendendo in considerazione soggetti coinvolti, modelli di business (compresa la pubblica amministrazione), tecnologici e impegno economico della policy. Sulle stesse verranno modellizzati scenari futuri possibili. Modelli più sostenibili dal punto di vista economico, sociale e tecnologico a sostegno della Pubblica Amministrazione e degli utenti finali grazie ad analisi qualitative e quantitative a livello locale, nazionale e internazionale verranno individuati.

Geopolitica- Predictive Diplomacy : Analisi dati e intelligenza Artificiale per la previsione dei conflitti e definizione di nuove strategie il progetto si pone l’obiettivo di analizzare l’intreccio tra tecnologia e geopolitica da due punti di vista. Da un lato si vuole dimostrare come l’utilizzo di tecnologie come l’analisi dati e gli algoritmi di intelligenza artificiale per le previsioni di cambiamenti geopolitici possano avere una ricaduta sulle politiche dei paesi; dall'altro si intende evidenziare come l’instabilità geopolitica sia strettamente connessa alla struttura ed all’evoluzione delle filiere produttive delle tecnologie avanzate. In tal senso, ci si focalizzerà principalmente su tecnologie relative a digitalizzazione e sostenibilità ambientale. Lo sviluppo strategico di tali tecnologie è infatti soggetto a rischio sistemico in termini di stabilità geopolitica globale in virtù della sua intrinseca dipendenza da fonti energetiche primarie e minerali preziosi come le terre rare. La collocazione geografica, il controllo politico che ne consegue e le dinamiche di mercato associate a tali risorse, costituiscono infatti fattori di rischio sistemici che storicamente influenzano le economie occidentali. Per raggiungere il primo obiettivo verrà implementato un sistema di allerta preventivo utilizzando modelli matematici per prevedere l’inizio di conflitti e, in generale, di eventi di instabilità socio-politica a livello locale e globale. Questi modelli forniscono informazioni in tempo reale relative al livello di rischio geopolitico, rappresentando quindi strumenti utili alla riflessione e all’analisi nella definizione delle politiche, senza sostituirsi ma complementando l’operatività di diplomatici e funzionari. In secondo luogo, i risultati del modello predittivo verranno utilizzati per identificare eventi di crisi rilevanti e per analizzarne le ricadute in termini di gestione delle forniture di materie prime, quali risorse energetiche e terre rare, che sono strategiche per lo sviluppo di tecnologie chiave nei settori green e digitali, e che rivestono un ruolo decisivo nelle tecnologie per la difesa. Due database diplomatici, quali GDELT (un progetto di Google Jigsaw che raccoglie e analizza le notizie diplomatiche in oltre 100 lingue) e ACLED (che raccoglie informazioni sui conflitti ed eventi di instabilità in tutto il mondo) verranno utilizzati per implementare due diversi modelli di anomaly detection per ogni caso studio. Il primo modello di apprendimento, basato sull'Analisi dei Componenti Principali (PCA), è in grado di esplorare e offrire soluzioni in breve tempo. Il secondo modello utilizza una rete neurale Long Short-Term Memory Variational Autoencoder (LSTM-VAE), che permette di aumentare le prestazioni di predizione, ma con un costo computazionale notevolmente maggiore rispetto al primo. Tali modelli individuano segnali di cambiamento drastico prima che eventi geopolitici potenzialmente destabilizzanti si verifichino, invece di prevedere tendenze ex-post, frutto del verificarsi di un evento, come ad esempio la stima del numero di vittime in un conflitto in corso. Il fine ultimo del progetto è di prevedere sistematicamente stati di instabilità politica in Paesi fornitori di materie prime di paesi NATO (o di un loro sottoinsieme). Sarà quindi possibile, in base allo scenario predetto, individuare politiche alternative per la diversificazione dell'approvvigionamento di materie prime e risorse energetiche utili allo sviluppo tecnologico.