Il progetto si propone la digitalizzazione, georeferenziazione e indicizzazione dei dati dell’Atlante Linguistico Italiano (ALI) già editi e di alcuni atlanti regionali ed areali: l’Atlante Storico Linguistico ed Etnografico del Friuli (ASLEF), l’Atlante Linguistico ed Etnografico del Piemonte Occidentale (ALEPO), l’Atlas des Patois Valdôtains (APV), l’Atlante Linguistico del Ladino Dolomitico (ALD), l’Atlante Linguistico ed Etnografico Informatico della Conca Aquilana (ALEICA), l’Atlante Lessicale Toscano (ALT), l’Atlante Linguistico della Basilicata (ALBa), ecc.
La struttura informatica sarà concepita in modo tale da poter integrare i dati digitalizzati e via via accogliere anche altri dati dialettali provenienti da inchieste già effettuate o ancora da svolgere.
La banca dati sarà progettata e realizzata mediante il ricorso a una tecnologia digitale elaborata per la realizzazione di un archivio testuale relativo alle varietà linguistiche minoritarie piemontesi e valdostane (progetti PRIN 2017 ArchiWals 2020 CLiMALP diretti da Livio Gaeta). Tale piattaforma sfrutta un modello di organizzazione delle relazioni tra dati misto SQL – noSQL di cui si sono già potute apprezzare le eccellenti funzionalità. Il nucleo della banca dati ospiterà i dati ricavati dalle carte dei primi due volumi dell’Atlante Linguistico Italiano; a questo si aggiungeranno quelli ricavati dagli atlanti (sub)regionali e areali. I dati digitalizzati saranno georeferenziati e codificati seguendo i principi ispiratori noti come FAIR (findability, accessibility, interoperability, and reusability), al fine di costruire un archivio digitale capace di interagire con altre iniziative già esistenti (AIS-Reloaded, VerbaAlpina). Particolare attenzione sarà data alla portabilità del dato in termini di formato e codifica secondo standard ISO (Unicode). I dati saranno resi disponibili on-line: saranno realizzate carte di impostazione onomasiologica tradizionale e, al contempo, sarà possibile raggruppare le informazioni per singolo punto di indagine
o per forma, aprendo anche a letture di tipo semasiologico e motivazionale.
I dati dialettali saranno valorizzati sia in prospettiva scientifica, principalmente attraverso un accesso integrato e strutturato, sia nei termini della tesaurizzazione e divulgazione di un patrimonio di inestimabile valore, che documenta la “diversità” linguistica e culturale dell’Italia. In relazione a questo aspetto verranno, inoltre, predisposti percorsi di “lettura guidata” dei materiali. Più in generale il progetto si pone anche in continuità con le politiche di tutela dei beni culturali immateriali dall’Unesco nel 2003 (https://unesdoc.unesco.org/ark:/48223/pf0000132540).